venerdì 7 giugno 2013

IL SOLITO BALLETTO!





Quasi due mesi sono passati dall'entrata del governo Letta e ancora non  c'è stata una proposta concreta per risollevare le sorti del paese. Nessuno chiede provvedimenti immediati e promesse roboanti ma di certo non vi è traccia o qualche segno tangibile di disegni atti a modificare, anche nell'arco di un determinato periodo, "l'impasse" (per usare un eufemismo) economico-sociale attuale, è veramente assurdo.
Le notizie che emergono dai vari mezzi di comunicazione parlano di una macchina politica intenta a discutere del niente o di questioni secondarie. Al momento non è di vitale importanza sapere:
se il Movimento 5 Stelle litiga sulla diaria;
se abolire il finanziamento pubblico ai partiti (già abrogato con il referendum popolare del 1993);
se attuare un semi-presidenzialismo o un vero e proprio presidenzialismo;
se l'assegnazione della poltrona al Copasir non è gradita a Sel;
se applicare l'ineleggibilità verso Berlusconi.
Sono inezie che non fanno bene all'economia italiana e servono solo a ritardare, per quanto possibile, qualsiasi manovra o ddl indispensabile a migliorare il futuro di una nazione in continua discesa. 
E' il solito balletto politico-mediatico per distogliere l'attenzione dei cittadini dai veri problemi che andrebbero affrontati e risolti in prima battuta. Invece gran parte delle persone, purtroppo, per l'ennesima volta vengono "distratti" e cadono nel tranello architettato ad arte da questa pletora di mezzi professori, politicanti, faccendieri e istrionici incalliti che si trovano all'interno dell'emiciclo solo per mantenere con l'inganno (e chissà all'evenienza anche con la forza) lo status quo.
Per favore, cerchiamo di evitare certe pagliacciate televisive che quasi ogni sera ci propinano, di non leggere i giornali in maniera superficiale o ascoltare solo la parte politica che più ci interessa e sforziamoci di andare affondo nelle cose, di approfondire quello che ci viene presentato ed ascoltare e dialogare con tutte le fazioni pro e contro che siano. Solo così potremmo arrivare ad una formazione politico-culturale solida ed informata e capire quando emergono temi che vengono usati come specchietto per le allodole o notizie degne della propria attenzione. 
E' anche vero che nella situazione attuale siamo sommersi da informazioni, messaggi, notizie e tweet di ogni tipo ed è molto difficile orientarsi correttamente all'interno di questo caos senza incappare in bufale, raggiri o farsi prendere dallo sconforto più totale. Ma è altrettanto vero che essere indifferenti e lasciarsi plasmare da una distopia totalitaria, quale è la società di oggi, non è la via maestra per cambiare le condizioni drammatiche in cui ci troviamo. 
Parlo per coloro che credono veramente nella verità e nella buona politica, nell'arte di governare la società per il bene di tutti e far sì che un cambiamento sia possibile; e la mia non è un'aspra critica ma una speranza di dare lo stimolo giusto per non abbattersi e continuare a lottare. 
Perchè come scrisse R. Musil: “non è vero che il ricercatore insegue la verità, è la verità che insegue il ricercatore”. E state pur certi che quando un popolo acquisisce coscienza della verità la situazione prenderà tutt'altra piega.

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