mercoledì 12 giugno 2013

GRECIA E PRIVATIZZAZIONI



E' uscito allo scoperto il programma di privatizzazione che spinge da mesi per la messa sul mercato dei beni pubblici ellenici voluto dalla Troika (triumvirato composto da Commissione europea, FMI e BCE).
Il governo greco di Antonis Samaras, come annunciato ieri, ha sospeso le trasmissioni della Tv e della radio pubblica, ERT, la Rai greca.
 La ERT, come riferito dal portavoce del governo Simos Kledikoglu, sarà sostituita da una struttura moderna ma non di proprietà dello stato che lavorerà con personale ridotto mentre gli ex dipendenti ERT (2800) saranno compensati con delle indennità. Il governo si difende affermando che in un momento di crisi e di sacrifici, quale sta vivendo il popolo greco, non ci possono essere entità intoccabili ed a maggior ragione nei confronti di una Tv pubblica che costa da tre a sette volte le altre Tv, tradotti in 300 milioni di euro l'anno come canone, personale in esubero ed ascolti ridotti.
Tutto giusto e accettabile ma allora non bastava ridimensionare l'azienda senza metterla in mani private?
No, perché lo chiede (o meglio lo impone) la Troika.
Non sono lontani gli scontri e scioperi avvenuti lo scorso anno in piazza Syntagma contro le misure di austerità richieste da Bruxelles che prevedevano tagli a pensioni e salari e adesso,  sono passati alla fase due del programma: cioè l'esproprio di asset e aziende statali.
Da evidenziare anche il fallito acquisto, sempre in questi giorni, del monopolio del gas naturale DEPA da parte della più grande compagnia russa Gazprom. Ufficiali del governo greco accusano l'Unione Europea di aver impedito l'atto finale della vendita per forti preoccupazioni che l'azienda russa potesse divenire troppo influente nel mercato del gas europeo. Inoltre vi è quasi la certezza che altre pressioni allo stop della vendita siano arrivate dal dipartimento di Stato Statunitense, il quale starebbe cercando di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas per uscire dalla morsa russa (vedi shale gas o gas di scisto).
Quindi ancora una volta, giusto o sbagliato che sia, la Grecia, un paese "libero e sovrano", subisce un intromissione totale nelle proprie decisioni interne.
La Grecia come parte degli accordi per il "salvataggio" deve trovare almeno 2,6 miliardi per la fine dell'anno e DEPA avrebbe dovuto coprire metà del piano di privatizzazioni di quest'anno. Attualmente il governo è riuscito a raccogliere circa 700 milioni dalla privatizzazione dell'azienda di scommesse Opap e di conseguenza l'obiettivo è lontano ancora 1,8 miliardi di euro.
La tensione nel frattempo resta alta ed in serata si sono registrate proteste davanti alla sede con una dichiarazione netta e chiara del leader del sindacato greco dei dipendenti televisivi: "E' illegale tutto questo e la mossa del governo è più simile ad un regime tipo Ceausescu che ad una democrazia".

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