venerdì 28 giugno 2013

MAROCCO: PORTA SULL'AFRICA



Il Regno del Marocco è una porta sull'Africa, un "African door", per gli investimenti italiani ed europei.
Attraverso l'analisi di dati evidenziati in un convegno, organizzato dall'IAI in collaborazione con SRM, si evince che l'export italiano nel paese, dal 2000 al 2012, è cresciuto del 90% e nel primo trimestre del 2013 è aumentato del 24,2% rispetto al primo trimestre del 2012.
L'Italia è il quarto esportatore in Marocco, dopo Spagna, Francia e Germania, di prodotti che riguardano macchinari e mezzi di trasporto (37,5%), seguiti dal settore tessile, chimico, metallurgico, energetico e agroalimentare. 

L'evento "Economic Outlook: Italian Business in Morocco", svoltosi il 6 giugno scorso, ha presentato e analizzato i buoni rapporti economici italo-marocchini e le grandi opportunità d'investimento nel paese magrebino. 
Purtroppo non molti sanno che il Marocco è si un paese Nord-Africano ma si presenta come "Regno dell'Occidente" o come lo ha ribattezzato il Vice direttore generale per la promozione del sistema paese del Ministero degli Affari Esteri, Dott. Lambertini, una "Monarchia illuminata" orientata verso ideali europei, tanto che in passato presentò domanda di adesione alla Comunità Economica Europea (CEE). Non si tratta solo di una meta turistica ma di un paese in via di sviluppo dove intrattenere rapporti commerciali fruttuosi per ambo due le parti, considerando anche che l'industria marocchina verso l'Africa può rappresentare un ulteriore possibilità per penetrare il mercato africano. In più, oltre alla vicinanza geografica e culturale, il Marocco non ha mai avuto controversie o rivalità storiche con l'Italia e dopo la depressione libica, causata dalla guerra civile per la destituzione di Gheddafi, Rabat si presenta come la naturale alternativa per gli investimenti italiani. Un altro vantaggio dello stato africano è che attraverso la Monarchia, piaccia o no, vi è un sistema più stabile e duraturo che permette di fare progetti a lungo termine e questo è un incentivo non da poco.

Il principale competitor dell'Italia nel Regno è la Francia, legata al Marocco da motivi storici e culturali ben più profondi dei nostri, la quale vanta circa 1.000 imprese con 115.00 dipendenti ed un fatturato di quasi 24 miliardi di euro a differenza delle 140 imprese italiane con circa 7.000 dipendenti e 1 miliardo di euro di fatturato annuo. 
Sono i dati positivi degli ultimi anni abbinati ad una sana competizione che dovrebbero smuovere e snellire la pesante burocrazia istituzionale per offrire maggiore supporto e incentivi alle imprese che desiderano investire in Marocco e promuovere così il made in Italy. Quindi bisogna eliminare, come evidenziato dall'ambasciatore in Italia Abouyoub, i pregiudizi sul Marocco e focalizzarci sui punti in comune e il legame antico di amicizia tra i due paesi.

Per maggiori dettagli vi suggeriamo l'articolo Marocco porta sull'Africa anche per l'Italia realizzato dalla rivista dell'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e scienze ausiliarie.    

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