venerdì 31 maggio 2013

I PANNELLI DELLA DISCORDIA



In questi giorni si sta giocando una partita molto importante per il futuro di un settore dell'energia rinnovabile: il fotovoltaico. Si tratta dello scontro commerciale tra Cina e Unione Europea sulla possibilità, di quest'ultimi, di imporre dazi ai pannelli solari cinesi smerciati in Europa sottocosto.

Il commissario europeo per il commercio, il belga Karel De Gucht, ritiene colpevoli le industrie cinesi di vendere all'estero una merce (pannelli solari) a prezzi inferiore rispetto a quelli praticati sul mercato interno dell'UE (dumping), quindi, entro il 5 giugno, vuole introdurre una tariffa doganale temporanea media del 47 per cento sui pannelli fotovoltaici cinesi, con l'intento di salvaguardare i produttori europei del settore.
Questa decisione sarebbe, finalmente, un primo passo verso l'intervento della politica nell'economia ed equivarrebbe a difendere le produzioni nazionali, i posti di lavoro dei propri cittadini e in sostanza: l'Interesse Nazionale.
Purtroppo tutti i mali non arrivano da fuori ma bensì covano all'interno del proprio "recinto".
Vi è un opposizione, nei confronti dell'offensiva lanciata da De Gucht, di alcuni membri UE capitanati dalla Germania, la quale ha molto da perdere da questa situazione, visto che la Cina è il suo terzo partner commerciale fuori dall'Europa. Infatti, nella situazione attuale, ad avere la meglio sono le aziende europee che installano e dispongono di apparecchi fotovoltaici a basso prezzo, ovvero provenienti dalla Cina; inoltre per gli esportatori tedeschi il mercato cinese vale molto di più di tutta l'Unione Europea considerando che realizza la maggior parte delle sue eccedenze commerciali in Asia. Per questo Berlino non vuole per nessun motivo fomentare uno scontro commerciale con Pechino e per l'ennesima volta i cinesi sfrutteranno a loro vantaggio questa discordia interna esercitando pressioni sulla Germania affinchè trascini tutta l'Europa dietro di sè e di conseguenza metta maggiormente in difficoltà le nostre fabbriche europee produttrici in "prima istanza" di pannelli solari.

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