sabato 25 maggio 2013

ARRIVA IL NO TEDESCO AGLI EURODRONI




Sono state dette tante cose sulla Germania ma sicuramente dobbiamo ammettere che abbonda di pragmatismo e non si lascia persuadere tanto facilmente. Questo è un atteggiamento che invidiamo ai Teutonici, di contro non possiamo dire lo stesso per la nostra accondiscendente Italia.
Pochi giorni fa si è diffusa la notizia di una rinuncia da parte della Germania all’acquisto dei velivoli senza pilota del progetto Euro Hawk, per motivi di sicurezza e bilancio. L’Italia, al contrario, ha accolto senza problemi lo stesso tipo di droni, della Nato, nella base siciliana di Sigonella.
Il governo Merkel ha deciso di bloccare il programma di acquisto dei cinque grandi veivoli spia perchè non rispettavano alcuni standard di sicurezza richiesti dall'European Aviaton Safety Agency (EASA), l'agenzia europea per la sicurezza aerea. Inoltre, la società costruttrice statunitense dei "Global Hawk" (la Northrop Grumman) non intenderebbe rilasciare tutta la documentazione tecnica necessaria per il procedimento di certificazione EASA.
I costi, secondo il ministero della difesa tedesco, si aggirano intorno ai 500-600 milioni per regolarizzare e dotare i droni di un sistema anti-collisione e 1.300 milioni per lo sviluppo degli aerei e dei loro sensori.
Il progetto "Euro Hawk" prese il via nel 2000 e doveva rappresentare il contributo "autonomo" della Germania al nuovo programma Nato di sorveglianza terrestre Ags (Alliance Ground Surveillance), il cui comando sarà insedato a Sigonella entro il 2015, congiuntamente a 5 falchi globali dell'Alleanza Atlantica.
Da precisare che nel marzo 2010, l'Agenzia Europea per il controllo del traffico aereo (Eurocontrol) aveva indicato alcune linee guida a cui gli stati membri si sarebbero dovuti attenere per la gestione degli aerei senza pilota nello spazio europeo. Come da copione il governo tedesco le ha subito accettate mentre le autorità italiane hanno aperto lo spazio aereo siciliano alle spericolate operazioni dei Droni USA e NATO con numerosi effetti negativi sul traffico passeggeri negli scali di Catania e Trapani.
Purtroppo l'Europa e l'Italia in partcolare, sono rimaste ostaggio del Patto stipulato a Washington il 4 aprile del 1949 concedendo il proprio territorio a qualsiasi richiesta NATO. Anche questa volta l'Italia non ha battuto ciglio nel predisporre una delle basi aeree più grandi ai voleri americani ma qualcuno ha deciso di non sottostare a certi dettami e ha rivolto il proprio sguardo verso droni "Heron TP" di marca israeliana.
Con questo non vogliamo certo dire che vediamo di buon occhio l'acquisto dei cosiddetti "droni killer" israeliani, tutt'altro, ma intendiamo precisare la continua ed ormai totale perdita della sovranità nazionale da parte dell'Italia (e non solo) a causa di forme di potere ultra-nazionali (Europa e Nato). 

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