lunedì 27 maggio 2013

PCI E FINANZA


E’ inquietante. E’ inquietante perché questo progetto di Unione Europea, messa nelle mani di burocrati dell’estrema destra finanziaria completamente svincolata dal controllo dei cittadini è un progetto che fonda le sue basi nei primi anni 30 e 40 del secolo scorso, ma formalmente comincia a prendere piede nei primi anni 90; e cosa succede in Italia in quegli anni?!?
Accade un fatto straordinario e che tutti conoscono: improvvisamente cade una repubblica, crolla un sistema di partiti. Arriva "tangentopoli" e con un colpo di spugna cancella ed azzera una intera classe politica, la quale era considerata dalla finanza internazionale come incontrollabile, in particolare dagli Stati Uniti d’America, e non dedita a sufficienza al mantra delle privatizzazioni e dei tappeti rossi stesi davanti alla grande finanza internazionale. In Italia esistevano ancora, fino all'inizio degli anni 90', delle leggi che tutelavano ed impedivano ampiamente le esportazioni di capitali che purtroppo furono spazzate via  dal famoso ‘Capital Flight’, il quale, a causa della svalutazione della lira e per evitare prelievi forzosi dal conto corrente (Governo Amato 1992) fu un fenomeno devastante per l’economia italiana. 
L’Italia era un paese con questi due partiti (PSI, DC) ladri, corrotti, bugiardi e tutto ciò che noi conosciamo e che abbiamo abbondantemente letto in tutti questi anni, ma non appartenevano alla seria ‘A’, diciamo cosi, del potere, non certamente come gli attuali partiti politici che al massimo appartengono alla serie ‘C’ del potere; ma con il crollo dell’Unione Sovietica, scrive Marcello de Cecco uno dei più importanti economisti Italiani, questi due partiti perdono ulteriormente il loro valore per gli Stati Uniti d’America, in pratica non servono più a niente. In Italia, in quel periodo storico, chi poteva veramente servire all'alta finanza internazionale? Chi era il grande interlocutore per gli anni ‘90’e ‘2000’ in Italia? ovvio il Partito Comunista il quale era già dagli anni 60’ che faceva riunioni al ‘Bellagio’ sul lago di Como con la fondazione Rockfeller, Sergio Segre, Amendola e soprattutto Giorgio Napolitano, il quale è stato il grande esattore della finanza internazionale, del grande Capitale dentro al PCI in Italia, garantendo tappeti rossi stesi davanti a loro. Roma, quindi, doveva diventare una città in grando di accogliere internazionalmente la grande finanza mondiale. Era dagli anni sessanta che il Partito Comunista nelle piazze faceva la retorica del lavoro e della sinistra ma sotto dialogava al ‘Mulino’ a Bologna con l’avvocato Cavazza, facevano riunioni con la fondazione Agnelli e ospitavano personaggi come il politologo statunitense Zbignew Brzezinski a parlare con loro. Erano già dagli anni sessanta che si stavano dividendo le ricchezze ed il potere della nostra nazione, sino agli anni 90’ quando divennero il principale interlocutore degli Stati Uniti d’America, i quali lo dichiarano in un loro rapporto del ‘Counseling Forum Relation’, cioè la vera politica estera degli Stati Uniti, che è un partito utile perché strutturato come un’azienda, e sanno molto bene come fare soldi. E’ inquietante, che coloro che nelle piazze mentono nella convinzione di farlo e poi, alle spalle dei loro cittadini, svendano il nostro paese ai grandi gruppi finanziari internazionali, è inquietante. Ma è ancora più inquietante sapere che coloro che hanno letteralmente venduto il nostro paese negli anni 90’ e 2000’, con liberalizzazioni selvagge a favore dei loro amici, con la privatizzazione del debito pubblico italiano, con l’entrata nella comunità europea, con tutti i disastri che in questi ultimi due anni assistiamo quasi impotenti, siedano ancora sulle poltrone del potere e pretendano di guidarci verso il benessere, è ancora più inquietante.

1 commento:

  1. Parole estrapolate dai filmati di Paolo Barnard.
    Comunque tutto vero. L'Italia come Nazione no esiste più.
    Facciamoci coraggio, é finita un' era.

    RispondiElimina