martedì 21 maggio 2013

EUTANASIA DI UNA DIGNITA'

Pubblichiamo un articolo inviatoci dal nostro amico Roberto e che condividiamo.

 


Quando a scuola, almeno ai miei tempi, studiavamo la Storia d’Italia eravamo tutti affascinati dal coraggio e dalla dignità con cui molti protagonisti di varie epoche difendevano l’onore sia personale che quello della loro Patria.
Quell'Onore di servire la Patria a cui loro avevano sacrificato anche la vita.
Avere quel sentimento era la prova di vivere la propria vita con dignità.
Dignità di vivere difendendo la famiglia,la Patria e le proprie idee, pur sapendo, che se mai non lo avessero fatto, non avrebbero avuto il sonno dei giusti e non avrebbero mai più avuto il coraggio di guardare in faccia i propri figli per non avergli lasciato in eredità ,il bene più prezioso,la dignità.
Era suggestivo pensare che ad una offesa,si rispondeva lanciando il guanto di sfida per invitare ad un duello all’ultimo sangue, era commovente quando, i proprietari di un azienda che falliva si suicidava per dignità, era eroico chi moriva sotto tortura per non tradire i propri ideali.
La dignità, l’onore, parole che sembravano in quei libri di storia, legati solo all’aristocrazia ed agli intellettuali.
Noi figli della tecnologia e della pseudo democrazia popolare abbiamo dimenticato queste parole, che sono fondamentali nella struttura laica dell’anima umana, perché cerchiamo l’offesa solo per avere un risarcimento, facciamo fallire deliberatamente le aziende per truffare ed avere un illecito profitto e vendiamo in Parlamento i nostri ideali, se mai ne abbiamo.
Oggi non passa giorno che una persona si tolga la vita a causa della solitudine a cui questa Società ci ha costretto, ma la nostra classe politica giustifica questi gesti come danni collaterali della crisi economica europea per non essere chiamati in causa come i veri colpevoli.
Le persone che sono arrivate a questo gesto estremo erano sicuramente diverse fra loro come lavoro, situazione familiare, idee politiche e di Paesi differenti ma erano uguali nella loro difesa dell’onore di vivere una vita con dignità e che senza quella era inutile vivere.
Non erano ricchi ma sicuramente facevano parte di una Nuova Nobiltà quella che concede loro l’Onore di una eutanasia della dignità.

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