giovedì 25 luglio 2013

UN OPEC DEL MEDITERRANEO?



La produzione di petrolio continua a crescere di anno in anno e nel 2012 i paesi produttori di petrolio, riuniti nell'OPEC, hanno realizzato un nuovo record di fatturato superando i mille miliardi di dollari annui, con una media di 30 milioni di barili al giorno.

E' probabile, però, che le prospettive future per l'organizzazione non siano più positive come qualche anno fa. E non solo per le divisioni interne tra Iran e Arabia Saudita o i problemi causati dalla nuova ambizione irachena di Maliki ma in particolare per la concorrenza internazionale che si fa sempre più competitiva grazie ai metodi dell'innovativo "shale" (roccia sedimentaria) e la scoperta di nuovi giacimenti offshore di gas.
Le nuove tecniche di estrazione dalle rocce scistose sta rivoluzionando il mercato dell'oro nero, soprattutto negli Stati Uniti, e l'AIE (Agenzia Internazionale dell'Energia) prevede che entro il 2017 gli USA supereranno Russia e Arabia Saudita.

Incredibilmente, anche nell'area del Mediterraneo, è stato scoperto nel 2009, a 5.000 metri di profondità, enormi bacini di gas (denominati Dalit, Leviathan e Tamar) a più di 50 miglia marine da Haifa (Israele) ed altri più piccoli sono stati rinvenuti.
Purtroppo, come era prevedibile, è in corso una contesa tra lo stato ebraico, Cipro e Libano e per il momento è stato raggiunto un flebile accordo tra il governo di Nicosia e quello israeliano sulla delimitazione dei confini marittimi, non senza una opposizione forte della Turchia che reclama la propria egemonia sulla parte settentrionale dell'isola cipriota e di conseguenza della Grecia.

Allora perché non creare un OPEC del Mediterraneo, sganciandosi così dalla morsa logorante del vecchio consesso petrolifero dando vita ad una cooperazione senza precedenti. Potrebbe essere un'idea irrealizzabile ma se ci pensate bene unendo le forze di tutti i paesi del Mediterraneo non siamo messi poi così male (pensate solo all'Algeria e la Libia), inoltre sviluppando le nuove tecnologie della green economy potremmo veramente creare una nuova e vera indipendenza dei paesi nord africani e non solo.

Oggi il ministro degli esteri cipriota, Ioannis Kasoulides, in visita a Roma ha dichiarato in una intervista all'Agenzia Nova che il gas naturale del Mediterraneo può rappresentare per Cipro e i paesi vicini quello che l'acciaio e il carbone sono stati per gli stati europei dopo la seconda Guerra Mondiale e che questo possa costituire un denominatore comune per la creazione in futuro di un'associazione dei paesi produttori di gas, un OPEC del Mediterraneo orientale.

Noi ce lo auguriamo vivamente.

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