martedì 2 luglio 2013

EGITTO: TAMARRUD VS MORSI



In Egitto la situazione si sta scaldando.
La forte pressione della popolazione e dell'ultimatum imposto al Presidente dal Consiglio Supremo delle Forze Armate egiziane hanno messo Morsi in una posizione alquanto critica. Al momento Morsi non è intenzionato a lasciare il suo incarico e soprattutto a sottostare ad una richiesta di 48 ore per trovare una soluzione immediata ai disordini creatisi negli ultimi giorni.


A guidare le agitazioni sono i giovani di Tamarrud (disobbedienza), ai quali si sono aggiunti islamisti moderati  e esponenti dell'opposizione, un gruppo che chiede le dimissioni del Capo dello Stato e la revisione della costituzione. La campagna Tamarrud, è iniziata due mesi fa con l'obiettivo di raccogliere 15 milioni di firme per la destituzione di Morsi ed elezioni anticipate, sfociando nell'enorme manifestazione da piazza Tharir al palazzo presidenziale il 30 giugno.
A sostegno di Morsi e della Fratellanza Musulmana c'è il fronte Tagarrud (imparzialità), composto da formazioni dell'islam politico e la frangia dei salafiti, arrivando anche a dichiarare morte ai manifestanti infedeli e disobbedienti all'autorità.

Nel comunicato inoltrato dall'Esercito si invita il Presidente Morsi a soddisfare le richieste dei cittadini, senza però specificare quale rivendicazioni dovrebbe soddisfare e di contro, Morsi, respinge l'ultimatum e afferma di voler continuare il suo programma di riconciliazioni con i manifestanti, ritenendo l'azione del Consiglio Supremo portatrice di maggiore confusione e disordini.

Nel 2011 furono proprio le Forze Armate a far cadere il governo di Hosni Mubarak e a prendere il potere fino a guidarlo alle  prime elezioni presidenziali e parlamentari. Adesso la frattura che si sta creando fra le due autorità non promette niente di buono e dopo l'ultimatum dei generali a Morsi alcuni elicotteri hanno sorvolato piazza Tahrir sventolando bandiere egiziane, lanciando un segnale di supporto ai manifestanti, i quali si augurano un loro intervento per risolvere la situazione.  

Prevedere l'evoluzione delle proteste non è per niente facile, poiché come la protesta è nata in poco tempo così gli esiti dello scontro tra manifestanti e forze governative potrebbe assumere tempi molto più lunghi.
Quasi sicuramente ci sarà un aumento della violenza (e già sono arrivate le prime notizie di morti) e della radicalizzazione dello scontro tra fazioni pro e contro Morsi e molto probabilmente le dimissioni di Morsi saranno più difficili e lunghe di quanto lo stesso popolo si aspetti.

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